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ieri, oggi e domani

Massimo,Corbucci

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Massimo Corbucci, laureatosi in Fisica e in Medicina e Chirurgia a La Sapienza di Roma nel 1984, è oggi iscritto all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Viterbo. Specialista in odontoiatria e protesi dentaria, ha svolto l’attività di medico dentista e algologo, come libero professionista, dal 1984 a 1997.Tra le diverse apparecchiature tecnologicamente avanzate volte ad applicazioni nella microchirurgia mininvasiva, troviamo il “flogoscopio”, un innovativo congegno terapeutico in grado di curare ogni tipo di dolore derivante da infiammazioni articolari.
 Questa apparecchiatura, inventata nel 1992, consentendo la misura oggettiva del dolore, permette di praticare interventi di terapia del dolore e la riabilitazione neuro-motoria in ortopedia, traumatologia e reumatologia.

Massimo Corbucci, ha recentemente messo a punto una rivoluzionaria metodica di neuro-micro-chirurgia mininvasiva, (Metodo DMC) che funziona su un principio di neuro-elettronica basato sulla Teoria di Fisica detta “Teoria del Tutto”: tale metodica permette applicazioni cliniche molto importanti, e consente di intervenire con successo in patologie normalmente non curabili. A tal proposito, Corbucci intende far emergere una nuova figura professionale: il medico-neurofisiologo. Quest’ultimo sarà specializzato nel metodo DMC in vari settori specialistici, nella cura di diverse patologie. Il metodo DMC è di grande interesse clinico per la cura delle patologie al ginocchio: tutte quelle patologie attualmente trattate anche con protesi, potranno essere  trattate con la nuova metodica mininvasiva, che applica un principio della fisica finora sfuggito all’attenzione della Scienza medica. Questo principio base della fisica, implica che il Sistema Periodico degli elementi atomici veda il capolinea al 112 e che la gravità non rientri tra le Forze Fondamentali. La Scienza dell’establishment non è molto aperta a questo tipo di rivoluzione, almeno al momento!

Redattore ed articolista di Scienza & Conoscenza fin dai suoi albori, Massimo Corbucci è il fisico che ha scoperto il Vuoto Quantomeccanico. Ha collaborato con il GSI di Darmstadt nell’ottobre 2000, segnalando che lo stop a 112 incontrato nell’assemblaggio dei trans-uranici era dovuto ad un limite strutturale dell’atomo proprio al numero atomico 112, che esclude la possibilità che si possa arrivare ad ottenere il mitico metallo del nuovo millennio, con 114 protoni, finalmente stabile. 
Nello stesso periodo ha suggerito al Direttore del CERN di Ginevra, il Prof. Luciano Maiani, di fermare la ricerca della “particella di Higgs”, proponendo una teoria alternativa al “meccanismo di Peter Higgs” nel conferimento della MASSA alle particelle. 
Pertanto è autore della Nuova Tavola Periodica dei 112 elementi chimici e della teoria del Vuoto Quantomeccanico, che oltre a spiegare l’origine della materia, chiarisce il paradosso gravitazionale della caduta a differente accelerazione di metalli diversi, proponendo la gravità non come forza, ma come effetto di una “comunicazione” tra gravi, nei “tunnel” del Vuoto Quantomeccanico stesso. Nel dicembre del 2004 ha scoperto un sistema per consentire a due postazioni, comunque distanti nello spazio, di tele-comunicare senza che intercorrano i lunghi e “ostativi” tempi della propagazione radio. È un metodo la cui applicazione segna  l’attuarsi di una rivoluzione epocale, che ha brevettato in qualità di membro dei Radioamatori Italiani, insieme ad altri due rappresentanti dell’Ente, nell’ottobre del 2005. Questo segna l’inizio di una nuova impostazione epistemologica della fisica, dove diviene chiaro il fenomeno dell’entanglement, finora ritenuto un mistero inspiegabile in Fisica delle particelle.

Con queste basi Massimo Corbucci si propone alla comunità scientifica come il pioniere di una “rivisitazione” del concetto di etere, abbandonato in Fisica, poiché veniva inteso come un “quid” che permea lo spazio siderale fisico, mentre in realtà va rivisto secondo un nuovo punto di vista, che lo colloca nei “sotterranei” della materia e viene ad essere in effetti quel Vuoto Quantomeccanico presente nel “cuore” di tutti gli atomi del Creato. 
Da qui il passo per arrivare a definire una Teoria del Tutto è breve!