Vrikshasana, la posizione dell’albero, migliora non sono l’equilibrio fisico, ma anche quello emotivo.
Significati, simboli ed etimologia
Vriksha= albero; asana= posizione
Si narra che mantenere a lungo la posizione dell’albero allontani tutti gli sbagli commessi. L’albero è anche simbolo della vita: “l’albero della vita” affonda con le radici nella terra, il suo tronco sale diritto verso il cielo – come la colonna vertebrale – e i rami e le foglie sono nell’aria, in alto, nel Cielo con la “C” maiuscola. Con la sua crescita graduale l’albero fa proprio come la nostra vita, e viceversa.
Benefici
Praticare la posizione dell’albero rende elastiche le articolazioni (anca e ginocchio); corregge le posizioni scorrette della schiena; progressivamente migliora l’equilibrio, non solo quello fisico, ma anche psico-emotivo, risulta quindi una posizione efficace per tenere a bada l’ansia, lo stress e la tensione nervosa; tonifica l’apparato respiratorio e massaggia lievemente il cuore.
Controindicazioni
Non è adatta a chi soffre vertigini, o di malattia di Parkinson
Esecuzione
- In piedi, a occhi aperti e gambe unite, percepire la terra sotto le piante dei piedi, ruotando in avanti i palmi delle mani (questo aumenta l’equilibrio);
- dopo qualche respiro spostare il peso del corpo verso sinistra e sollevare la gamba destra, portando – anche con l’aiuto di una mano – la pianta del piede ad appoggiarsi all’interno della coscia sinistra, con le dita verso il basso;
- dopo qualche respiro di stabilizzazione unire le mani davanti al plesso solare, nel gesto di saluto (namasté), gli avambracci paralleli al pavimento.
- Restare 4-7 respiri, quindi tornare, riposare e ripetere dall’altro lato per gli stessi tempi;
- eseguire l’intero ciclo per un totale di 3 volte.
Varianti
- Le mani, una volta che siano giunte davanti al petto, possono salire alla verticale (come un cipresso?). In questo caso la posizione è anche conosciuta come Bhagirath-asana (in omaggio a un grande re yogi indiano che sarebbe rimasto molto a lungo immobile nella posizione)
- Le braccia possono restare distese ai lati del corpo, leggermente distanti e con i palmi delle mani rivolti in avanti e le dita che formano il simbolo della conoscenza (jinana–mudra: l’indice va incontro al pollice, piegandosi leggermente a formare un “anellino”, mentre le altre dita restano distese ma non rigide)
- Le braccia possono salire lateralmente, diritte e tese, oltre il capo e fermarsi, larghe un po’ più delle spalle, con i palmi delle mani rivolti in avanti e le dita ben separate (come rami di un pioppo?)
- Il piede sollevato può sistemarsi all’inguine come nella posizione del loto.
Asana, Swami Kuvalayananda, Macro Edizioni
Un manuale di yoga unico e prezioso perché arriva dalla voce diretta dell’India, scritto da Swami Kuvalayananda uno dei maestri contemporanei che hanno contribuito alla diffusione di questa disciplina in occidente, il primo a studiare gli effetti dello yoga su basi scientifiche, dando origine a quella corrente chiamata yoga-terapia. Una guida completa e indispensabile per ogni studente e insegnante di yoga. Il manuale fornisce una descrizione dettagliata di alcune principali asana, esaurientemente spiegate e illustrate.
Alessia Arioli
31 Ottobre 2018 @ 7:12
Buongiorno, avete più informazioni sulla posizione dell’albero? Simbologia profonda e varianti della posizione con spiegazione. Anche un libro da suggerirmi. Questa mattina durante la posizione dell’albero l’ho visualizzata ed ho provato una profonda gratitudine.
Grazie,
Alessia