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Prosegue la raccolta dei carinissimi testi dello «yoga per…». Ne sono già usciti altri: 

visto il periodo, ricordate Yoga per chi viaggia? Era uno dei titoli di questa Collana –: stesso formato, stesso
dorso, stesso carattere di stampa, linguaggio semplice (ma non superficiale) e piacevole, di chi ha provato
quel che scrive. Ne ho qui davanti 4, di questi titoli, e sono proprio belli, tutti insieme, simili per misura e
carattere, tutti diversi per colore. Un piacere vederli allineati sulla mia libreria di casa, sezione YOGA.
Il titolo del libro presentato mi fa pensare alla pizza – altro must dell’estate – e fin dalla copertina
ho voglia di leggerlo. Anche perché, scopro dal sottotitolo, tratta di ayurveda. Niente di complicato però,
tutto applicabile. In effetti si potrebbe affermare che questa Collana editoriale mira a far conoscere
l’aspetto «applicativo» dello yoga, senza nulla togliere alla dignità dell’antica disciplina.

Hai mai sentito parlare di ayurveda?

Niente paura se abbiamo risposto «no» alla domanda qui sopra, che è anche il titolo di uno dei
capitoli del libro con cui le autrici – in 10 pagine – illustrano ciò che ci serve per capire come mai ci sono
posizioni yoga più adatte a certe stagioni, a certi climi, a certi «tipi» ayurvedici (detti dosha). Con queste
semplici informazioni potremo scoprire che noi, le stagioni e le posizioni possiamo essere in armonia;
capiremo perché preferiamo una certa stagione e perché alcuni asana sono più adatti a noi e a quella
stagione precisa.

Perché praticare yoga in base alla stagione?

Anche questo è il titolo di un paragrafo da cui copio alcune righe, così capiamo subito di che tipo
di libro stiamo parlando:


«Anche se l’uomo moderno è meno esposto al cambio stagionale (d’inverno ci chiudiamo nelle nostre
case riscaldate, d’estate abbiamo i condizionatori, e se vogliamo mangiare fragole e pomodori a
dicembre, per assurdo, possiamo farlo), non è pensabile che il movimento dei pianeti che causa grandi
fenomeni come i cicli naturali sulla Terra, tra cui il cambio delle stagioni, non abbia un effetto su noi
piccoli esseri umani. […] se d’inverno tendiamo alla pigrizia, dobbiamo puntare a una pratica energizzante, mentre se in estate siamo più attivi […] la nostra pratica di yoga deve essere calmante»


7 capitoli per 4 stagioni?

Un capitolo per ogni stagione, più uno per l’ayurveda, uno per lo yoga su misura e uno per i
princìpi di base che valgono per tutte le stagioni (come il riscaldamento e il rilassamento). Ecco svelato il
mistero di numeri che non coincidono.
Ognuno degli ultimi 4 capitoli tratta di una stagione, cominciando dall’inverno per finire –
ovviamente – con l’autunno. Meditazione, sequenza di asana, respirazione e rilassamento sono i 4
ingredienti della «pizza» 4 stagioni; per ogni stagione troviamo l’Elemento che la governa, il compito
delle posizioni suggerite, il dosha aggravato, così da capire le scelte delle autrici. Le posizioni spiegate
sono 10 per ciascuna stagione, tutte con disegni esplicativi, guida pratica e controindicazioni.

Andiamo a vedere l’estate?

Sì, direi di guardare che cosa ci consigliano le autrici – esperte insegnanti/praticanti di yoga – in
questo periodo dell’anno:


«La pratica che proponiamo per l’estate è uno stile poco dinamico, per non accrescere il Fuoco nel
corpo, già naturalmente presente in questa stagione.[…] L’accento […] è sulle flessioni in avanti, che
invitano all’introspezione, e sulle posizioni sedute o sdraiate, che ci mettono in contatto con la qualità
radicante e rinfrescante della Terra»


«ora non è il momento per una patica vigorosa, competitiva (con altri o con te stesso) […] Pratica con
gioia e leggerezza. Le prime ore del mattino sono ideali»

Ascolto


«C’è differenza tra praticare yoga in inverno o in estate, in autunno o in primavera? La risposta è
sì, e non solo, c’è differenza anche se sei di buon umore o con la luna storta, se pratichi di mattina o di
sera, oggi o domani. In ogni stadio della vita, in ogni momento della giornata, il nostro corpo e la nostra mente potrebbero aver bisogno di un tipo diverso di yoga […] È importante adattare la pratica al momento e focalizzarsi sull’idea fondamentale che lo yoga è ascolto. […] La vera progressione nello yoga è data dall’ascolto, piuttosto che dal diventare bravi a fare le posizioni più complesse e acrobatiche» [dalla IV di copertina].


Dunque basta con le lezioni on-line (che tempo c’è a Roma – dove mi trovo – rispetto a Trento –
dove c’è l’insegnante che trasmette la lezione?); scopriamo che «tipo» ayurvedico siamo, guardiamo fuori
dalla finestra (piuttosto che le previsioni), ascoltiamo la temperatura, apriamo il libro alle pagine della
stagione in cui siamo e proviamo qualcuna delle posizioni e delle tecniche proposte – o tutte. Poi
ascoltiamo di nuovo… eccetera.

Cinzia Picchioni

 

Yoga per le quattro stagioni, Macro Edizioni

Grazie a questo manuale, scritto a quattro mani da un’insegnante di yoga e la sua allieva, riuscirai a strutturare una pratica su misura per te, in armonia con i tuoi cicli naturali ed esistenziali, basata sull’ascolto e sul rispetto delle condizioni psicofisiche ed emotive personali

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