Descrizione
Esistono gli universi paralleli? Possiamo raggiungere queste nuove dimensioni?
Scienziati e fisici di tutto il mondo, tra cui vari premi Nobel, riconoscono la possibile natura multidimensionale del nostro universo, ovvero l’esistenza di altre dimensioni, superiori a quelle comunemente percepite e riconosciute. Se questa teoria dovesse dimostrarsi corretta, scatenerebbe una profonda rivoluzione concettuale e filosofica nel campo della concezione dell’universo.
Da un punto di vista scientifico, la teoria dell’iperspazio si basa sulla teoria e sugli studi sulla supergravità di Kaluza-Klein e la sua formulazione più avanzata prende il nome di “teoria delle superstringhe”, in virtù della quale viene anche fissato il numero delle dimensioni, che sarebbero ben dieci. Di conseguenza, alle tre abituali dimensioni dello spazio (lunghezza, larghezza e profondità) e a quella temporale si aggiungerebbero altre sei dimensioni spaziali.
La teoria dell’iperspazio non è stata ancora dimostrata e non può vantare alcuna conferma empirica: in effetti comprovarla in laboratorio potrebbe risultare pressoché impossibile. Tuttavia, questa teoria si è già diffusa nei principali laboratori di fisica ed è quindi conosciuta da un gran numero di ricercatori: ciò ha già modificato irrevocabilmente gli orizzonti del panorama scientifico della fisica moderna, generando un impressionante numero di pubblicazioni.
Ma in ambito divulgativo non è ancora stato pubblicato nulla, e nessuno ancora si è provato a spiegare le affascinanti proprietà dello spazio multidimensionale. Ecco perché l’opinione pubblica è solo minimamente consapevole della portata di tale rivoluzione, o forse non ne ha mai sentito parlare! In effetti, nella cultura popolare troviamo spesso riferimenti ad altre dimensioni e a eventuali universi paralleli, che però risultano tanto vaghi quanto ambigui.
Questa teoria è importante soprattutto in virtù della sua capacità di abbracciare tutti i fenomeni fisici conosciuti in una struttura concettuale sorprendentemente semplice. Per la prima volta, grazie a questo stesso libro, l’affascinante ricerca attuale sull’iperspazio viene resa disponibile al grande pubblico, con rigore scientifico ma con linguaggio accessibile.
La teoria dell’iperspazio potrebbe rappresentare il coronamento di duemila anni di investigazioni scientifiche: l’unificazione di tutte le forze fisiche conosciute. Potrebbe regalarci il “Sacro Graal” della fisica, quella “teoria totale e onnicomprensiva” che Einstein inseguì invano per decenni.
La gravità e la luce hanno leggi assolutamente diverse. Obbediscono a presupposti fisici opposti e a leggi matematiche differenti. Ogni tentativo di far convivere queste due forze in seno alla stessa teoria è miseramente fallito. Tuttavia, aggiungendo alle precedenti quattro (le tre spaziali più il tempo) un’altra dimensione, la quinta dimensione, ecco che le equazioni che governano la luce e la gravità finiscono per combaciare perfettamente come i pezzi di un puzzle. La luce può essere in effetti considerata una vibrazione della quinta dimensione. In tal modo, grazie alla presenza della quinta dimensione, il rebus della luce e della gravità si risolve da sé. È proprio per questo motivo che un gran numero di fisici si è ormai convinto che la teoria convenzionale delle quattro dimensioni non sia più “sufficiente” a descrivere adeguatamente le forze che definiscono il nostro universo.
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