Descrizione
La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa. Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.
Con questa visione geostrategica l’élite ha scritto e continua a scrivere la vera storia d’Italia. Dal 1802 (anno di insediamento di re Vittorio Emanuele I di Savoia) al 2022, interi capitoli della nostra storia ufficiale dovrebbero essere riscritti. In questo primo volume l’autore si dedica a indagare le vicende storiche che vanno dal 1802 al 1947, riportando documenti desegretati e inediti, fonti ignorate dalla narrazione ufficiale e interviste, e analizzando gli eventi da un’altra ottica, dimostrando come un’élite, attraverso i suoi uomini infiltrati nelle istituzioni e supportata dei media (che controlla), abbia deciso la vera storia d’Italia.
Chi ha voluto e finanziato l’unità d’Italia? – Chi sono e da dove prevengono le migliaia di uomini che (con Garibaldi) hanno distrutto il Regno di Napoli? – Perché è stato distrutto il Regno delle Due Sicilie? – Chi ha controllato finanziariamente e politicamente il Regno d’Italia? – Chi ha voluto e finanziato il fascismo? – Da chi è stato voluto l’assassinio dell’Onorevole Giacomo Matteotti? – Chi ha deciso la morte di Mussolini e chi l’ha ucciso? – Chi ha finanziato la Resistenza in Italia? – Chi ha vinto il referendum del 1946? – Perché il trattato di pace di Parigi del 1947 ha allegati segreti?
«Il libro che il lettore stringe tra le mani è uno di quelli che non fanno pace con il mondo. È un testo che un tempo, prima che il capitale divorasse anche la critica, si sarebbe detto “critico”: lo è a partire dalla dedica, che si rivolge, in sostanza, a quanti sentono che anche nel tempo dell’end of history qualcosa, dopo tutto, continua a mancare.
… lo scritto di Rimondini – secondo soluzioni originali e, a volte, davvero ardite – tenta di pensare altrimenti l’accadere storico e il pensiero unico storiograficamente corretto, il “si dice” di heideggeriana memoria applicato al piano della storiografia. La sua narrazione è, sotto questo profilo, un coraggioso tentativo di rovesciamento della prospettiva egemonica: che è sempre quella dei dominanti. Essa è, in altri termini, il dominio dei dominanti visto come schema narrativo, come sistema di idee dominanti».
Diego Fusaro
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